Spartan: Total Warrior, Ryse e il gioco che vorrei

Se la teoria della reincarnazione fosse corretta, io saprei dirvi, senza alcuna esitazione, chi ero in una delle mie vite precedenti. Quindi facciamo finta che l’anima passi da corpo a corpo e magari vada anche di corpo. Chi può dirlo? Magari in una vita precedente sono stato anche una merda. Il fatto è che non so dirvi quante volte il mio spirito è passato da un individuo, animale, vegetale all’altro e così via, ma posso scommettere che in una delle mie vite precedenti ero un soldato. Non parlo dei soldati “moderni” come piacciono a Gino, no, parlo di cose più fighe tipo legionari romani o impavidi spartani. Avete presente il film 300? Ecco, io ero come uno di quelli lì.

300

Come lo so? Beh, sin da quando ero bambino ho un istinto primordiale che mi porta a considerare una figata le battaglie di quei tempi. La gloria e l’onore da conquistare sui campi di battaglia, il desiderio di combattere per difendere le proprie terre e chi ci abita, la voglia di gettarsi nella mischia, l’adrenalina di combattere al fianco di fratelli e amici. Questo fermento, questo ardore di impugnare una spada e combattere, è un sentimento che mi ha accompagnato spesso da piccolo e che si è affievolito un po’ nel corso degli anni. Per di più, so impugnare una spada abbastanza bene. Non prendetemi per pazzo, ma ancora oggi mi capita di pensare a quanto sarebbe elettrizzante essere in combattimento. La tensione prima della battaglia, gli immancabili discorsi incitatori, il cozzare delle spade, il sibilo delle frecce, le urla di migliaia di guerrieri, eppure quella sensazione di esprimere pienamente sé stessi. Non c’è niente che rende vivi come quando si è circondati dalla morte. Morte che probabilmente sopraggiungerebbe dopo pochi istanti, ma sarebbe una morte onorevole. Tutto questo per dire che mi piacciono un sacco i videogiochi che permettono di prendere parte a battaglie campali. Il problema è che sono troppo pochi.

Muori cane romano!
Muori cane romano!

Spartano ci nasci

Uno dei miei popoli preferiti è sicuramente quello degli spartani. Quando ho scoperto Spartan: Total Warrior, più o meno durante il suo periodo di uscita, è scoccata subito la scintilla. Un gioco in cui impersonare un uomo chiamato Lo Spartano e portarlo in battaglie con centinaia di nemici su schermo? Mio subito. Ho dei bellissimi ricordi di Spartan: Total Warrior: dalle intense battaglie al tormentone di “Muori cane romano”. Nel gioco di The Creative Assembly, infatti, l’impero romano marcia su tutta la Grecia e Sparta è l’unica città in grado di opporsi alle legioni. Romani contro spartani, i più grandi guerrieri della storia danno il via a uno scontro di proporzioni epiche.

Per me, Spartan: Total Warrior resterà sempre un gioco epico, nonché uno dei migliori che ho giocato nell’era PlayStation 2. È stato un sogno realizzato. Peccato solo che gli sviluppatori ci abbiano inserito i soliti elementi sovrannaturali, con poteri degli dei e creature mitologiche che danno un po’ di pepe al tutto. Sia mai che altrimenti il giocatore medio si annoi. Io, invece, vorrei un gioco realistico.

Confido in Kingdom Come Deliverance. Il problema è che di giochi di questo genere il mercato è carente. Oltre a Spartan: Total Warrior e Shadow of Rome (tra l’altro uscito lo stesso anno), ulteriore giocone che però presenta battaglie decisamente più contenute, cosa c’è? Age of Empires e tutta l’altra sfilza di strategici? Giocati alcuni, ma a me non interessa comandare delle truppe da mandare al macello, a me interessa vivere la battaglia da soldato, trovarmi lì e squartare, decapitare, uccidere.

Ryse-Son-of-Rome

Ryse: Son of Rome? Bene, parliamo di Ryse. Non mi ha fatto schifo, ma è un’occasione sprecata. La potenza di Xbox One per cosa? Scaramucce da uno contro tre (sto estremizzando, ma non troppo, la sensazione è quasi sempre quella). Il problema di Ryse, oltre ai QTE automatici e il combat system semplicistico, è che manca proprio il senso di trovarsi su un campo di battaglia. Se non fosse per setting e trama potrebbe sembrare un banalissimo action in terza persona. Anzi, senza potrebbe. E diciamo anche che la trama non è granché. Il mio capitolo preferito del gioco è quello ambientato sulla spiaggia. È stato l’unico momento in cui ho assaporato l’emozione di essere veramente in battaglia, tra scontri almeno all’apparenza più ampi, discorsi atti a gasare i soldati e, in generale, frangenti un po’ galvanizzanti. Da lì in poi Ryse è tutto in calando. Le mediocri sezioni con la formazione a testuggine non bastano: io mi sono sentito un guerriero solo. Intorno solo comparse poco convincenti, finte, da sfondo.

Da amante del genere, torno a dire che ho comunque apprezzato Ryse, ma probabilmente cambierei quasi tutto in quel gioco. Anche le decantate uccisioni non mi hanno colpito più di tanto. Spettacolari? Solo alcune. Varie? Secondo me non tanto, dopo un po’ diventano piuttosto ripetitive. Voglio dire: non c’è una singola cazzo di uccisione che mi permetta di decapitare un barbaro. Dove sono le teste che volano? E le budella che escono? Qualche schizzo di sangue o una spada in gola dovrebbe placare la mia sete di sangue? E gli arti mozzati? In Ryse in pratica si possono tagliare solo braccia e gambe. Sì, carino quella decina di volte, poi stufa. Il problema (di nuovo) è che poche volte mi è sembrato di far davvero male. Le coreografie magari saranno belle, ma sanno di finto. Volevo più sangue, più violenza, più creatività nelle uccisioni. Pazienza.

marius ryse

Il gioco che vorrei

Da Spartan: Total Warrior, quindi, non c’è stato più nessun gioco in grado di farmi provare una vera ebrezza di una battaglia campale o, perlomeno, su vasta scala. Oltre al fallimento di Ryse, così a memoria mi vengono in mente i siparietti di Heavenly Sword alla uno contro mille e le poco emozionanti battaglie di Hyrule Warriors. Non sono un amante del genere mosuo e quello che cerco non sta in titoli come Dynasty Warriors. Se avete qualche consiglio scrivetemelo nei commenti.

Il gioco che vorrei dovrebbe raccontare la bellissima storia di un uomo divenuto un incredibile guerriero. Dalle origini fino all’ascesa nell’esercito. Non voglio che il gioco mi butti subito nella battaglia (se non proprio in un prologo che dia un assaggio), voglio che si crei l’attesa. Voglio che si parta dai primi addestramenti del soldato (tutorial) alle prime missioni non su larga scala. Solo allora, dopo svariate ore di gioco, vorrei essere lanciato nella mia prima vera battaglia e sentire la tensione. Perché non sfruttare le console attuali per far scontrare migliaia, o almeno centinaia, di nemici? Un buon sistema di combattimento, qualche script intelligente, una storia emozionante e il gioco è fatto.

Catapulte, arieti, trabucchi, baliste e tutti gli altri marchingegni devono essere presenti. Voglio assedi alla pari di quello di Minas Tirith (ma per epicità, niente troll, mostri, fantasmi e cose varie) e poi battaglie navali, battaglie a cavallo; il tutto tra foreste, grandi campagne, picchi innevati, spiagge, forti, città e chi più ne ha più ne metta. Ficchiamoci anche altri animali per salare i combattimenti. E datemi un gioco realistico, niente poteri o dei di mezzo, per favore. Inoltre, voglio una battaglia finale lunga, anzi lunghissima (di ore), sofferta ed epica come non mai.

Due parole anche sugli scontri. Devono lasciare una buona libertà di movimento, devono far sentire il giocatore parte di un esercito, devono comprendere strategie di guerra, devono essere violenti e crudi. Organi interni sparsi sui campi di battaglia, occhi cavati, orecchie tagliate, lingue e teste mozzate, crani spaccati, cervelli lacerati e così via. Tutta l’ambientazione e i soldati si devono imbrattare di qualche residuo umano.

Battaglia-campale

Realtà virtuale

In alternativa mi piacerebbe che la realtà virtuale e i sensori di movimento venissero sfruttati per un simulatore di battaglie, dove spada e scudo (o altre armi) si maneggino tramite periferiche come PlayStation Move. Visore in testa, visuale in prima persona e ci si getta nella mischia tra migliaia di soldati. Si potrebbero creare varie modalità, come una di resistenza (con una sola vita a disposizione) oppure una dove a ogni morte si assume il ruolo di un altro soldato in una roba alla Highlander. Ne rimarrà soltanto uno.

Ma forse giochi così piacerebbero solo a me…

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2 pensieri su “Spartan: Total Warrior, Ryse e il gioco che vorrei

  1. ma si può sparare in spartano totale e ryse? xd xd xd xd xd xd xd xd a me mi piacciono le battalie cn pistole e granite XD XD XD XD XD XD XD XDX XD XDDDD

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