“Se non sai farlo, non puoi criticarlo”. E invece sì

Se bazzicate un po’ sui forum di videogiochi vi sarà sicuramente capitato di leggere frasi come: “Tutti a criticare titolo X e poi non sapete neanche programmare un giochino da mobile” o “Tutti game designer qua dentro”. Frasi abbastanza assurde, eppure ogni tanto e ciò non vale solo per i videogiochi (vale per tutto), sembra sbucare fuori questa “regola” che se uno non è capace di fare una cosa, non può criticare la cosa fatta da altri. Elogiarla sì, criticarla in negativo no. In sostanza: se non sai fare di meglio, stai zitto. Ma il ragionamento fila, no? NO. CAZZATE. Volevo solo dirlo perché mi sono stufato di leggerla/sentirla.

Ah, ok, ma proprio tutti?

Tutti critici? Alla fin fine sì

Diciamo intanto che se dovessimo prendere alla lettera questo “dogma” del cacchio potremmo chiudere subito quasi tutti i siti di critica videoludica, cinematografica, TripAdvisor o quello che volete. OK, cerco di fare il serio per una volta. Anche se in passato ci ho provato, per me lavorare a un videogioco sarebbe come cercare di leggere l’aramaico. Io i giochi li gioco, mi piace parlarne, dire la mia, criticarli se mi va. È un po’ quello che facciamo tutti con ciò che ci interessa, alla fine. Nell’era in cui tutti giudicano tutti per delle foto su un social uno non può giudicare una cosa solo perché non sa farla? Con le persone ci andrei più cauto, ma con le cose a mio avviso è normale esprimere il proprio parere senza farsi troppe paranoie.

Facciamo un esempio. Tutti noi mangiamo. Cibo, intendo. Immagino, però, che tra tutti noi solo pochi siano esperti chef. Quindi solo loro avrebbero diritto di giudicare un piatto? Io, che a momenti non so neanche fare la pasta, non posso dire niente su quello che mangio? Non posso dire che la pizza di ristorante ***** mi fa cagare perché non so farla? È una cazzata, dai!

Siamo tutti un po’ Sgarbi o tutti un po’ sgarbati? O è la stessa cosa?

Cose e persone

A mio parere, chiunque può dire qualunque cosa su tutto. Se vuole dirla. Di solito l’importante è il come si dice. Se uno sviluppatore fa un gioco di merda, uno è liberissimo di dirlo anche se non sa programmare; se un giornalista scrive una recensione, uno è liberissimo di dire “questa recensione non mi piace/non sono d’accordo/è scritta male” anche se non sa scrivere nemmeno il suo nome (e non è che se non condivido l’opinione di tizio X su Y o tizio X dice qualcosa che suona come una cazzata, allora tizio X è automaticamente un coglione); se un regista fa un film, uno è liberissimo di criticare quel film anche se non sa nemmeno girare un filmino delle vacanze. Talvolta capita pure che lo stesso autore di qualcosa dica: “Se pensi di fare meglio, fallo te”. Che è un po’ come dire “Se non lo hai mai fatto e non sai come si fa, devi stare zitto”. E niente, sempre una cazzata rimane, forse pure doppia. Dal mio punto di vista il problema sorge quando si scade nelle offese personali… poi oh, ognuno è libero di agire come vuole. Comunque, riprendendo l’esempio di prima sulla pizza, se non mi piace, è ok dire “mi fa schifo”, molto meno ok sarebbe dire “Che merda, il pizzaiolo è un coglione ciccione del cazzo che fa cagare e non sa fare nulla”. Capito ciò che intendo?

Poi OK, dietro qualcosa c’è sempre qualcuno, questo va sempre ricordato. Ma purtroppo Internet è un posto spietato. Mi viene in mente il creative director di RIME che in questi giorni ha dichiarato di aver pianto per due giorni dopo aver letto alcuni commenti sulla rete. Posso capirlo, ma quando ci si espone al web si sa a cosa si va incontro. O impari a fregartene o soccombi. Tra insulti, offese e minacce di morte (vi ricordate il caso di No Man’s Sky?) tutto è ingigantito oltre misura. Gli sviluppatori vengono tartassati, i recensori anche, gli utenti si scannano tra loro. Forse, in fondo, è questo ciò che siamo davvero.

Cose, persone e alieni

Sia chiaro che non sto facendo la morale a nessuno. Dico solo la mia. E per me offendere persone che nemmeno si conoscono o bollarle a priori come coglioni solo perché magari non la pensano come noi su UNA cosa o dicono qualcosa che non ci piace sentire è triste e molto, molto superficiale. Un po’ come criticare un gioco dopo averlo guardato per mezz’ora su YouTube. Anzi, è peggio. A mio parere, inoltre, una persona non la si potrà mai conoscere davvero al 100%, quindi il giudizio su un individuo rimarrà sempre parziale. Ci sono troppe sfumature, esperienze e cambiamenti in ballo. Cosa c’entra sta roba con i videogiochi? Boh, mi sa che visto che ho finito da poco di vedere la serie 13 Reasons Why, la mia mente sta divagando su temi troppo complessi da affrontare (soprattutto in poche righe) e non adatti a questa sede; sede che dovrebbe in parte rispecchiare il lato marcio e cattivo del web, quindi siete tutti degli stronzi bimbominkiosi! Ora va molto meglio, vero? Apro parentesi: 13 Reasons Why mi è piaciuta abbastanza, alla fine mi era quasi venuta voglia di suicidarmi (scherzo eh…). Frase a cazzum: presi uno per uno siamo tutti delle “brave” persone (vabbè, quasi dai) con le proprie ragioni, i propri pregi e difetti, è tutti insieme che facciamo schifo.

Cioè, voglio dire, la razza umana nella sua interezza fa indubbiamente schifo, i turian sono molto meglio. Come i salarian e anche le asari. Forse i krogan no, però sono di sicuro molto più fighi e cazzuti. Sì, sto giocando Mass Effect: Andromeda

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