Mi accingo a scrivere queste righe proprio pochi minuti dopo aver portato a termine la modalità Mercenari di Resident Evil Village e aver guadagnato l’ultimo trofeo del gioco in versione PS4, aggiudicandomi così l’agognato platino. Ma della modalità Mercenari chi se ne f… rega, com’è ‘sto Resident Evil Villaggio? Pur con qualche riserva, a me RE 7 era piaciuto abbastanza e spero ancora di riuscire un giorno a godermelo in VR. Questo Village è all’altezza del suo buon predecessore?
L’articolo contiene qualche piccolo spoiler

A spasso nel villaggio
La serie di Resident Evil non mi dispiace affatto. Il primo titolo che giocai fu il mitico e capolavorico Resident Evil 4. Me ne avvicinai un po’ sospettoso, la serie non mi aveva mai ispirato granché. Tuttavia, fu amore a prima giocata. Il villaggio iniziale è qualcosa di davvero eccezionale e probabilmente ancora insuperato. Piccola parentesi: da allora ho recuperato tutti i capitoli principali della serie (ma tra i miei preferiti rientra il primo Revelations) e così sono giunto fino a questo RE 8. E questo RE Village sembrava proprio voler ricalcare in parte le atmosfere e le meccaniche del mitico e capolavorico Resident Evil 4. Ok, sì, insomma: a mio parere siamo su un altro livello, RE 4 rimane di un’altra pasta, RE 8 può al massimo giocarsela con Resident Evil 7, da cui riprende la formula e ne manda avanti la trama. E che dire della storia? Due righe: quasi inesistente, forse uno o due colpi di scena carini, ma nel complesso direi abbastanza inutile. Il minimo per un titolo di questo tipo. Si poteva fare sicuramente di più, ma non è che mi aspettassi chissà quale tramone, anzi… e infatti. Comunque gli antagonisti sono interessanti, mi azzarderei a dire quasi ben caratterizzati, se non fosse per un alone di superficialità che li pervade e forse non gli permette di fare quel salto di qualità. Ciò detto sono una delle parti migliori del gioco, secondo me. Nel complesso direi che fanno la loro porca figura. Per dirla in breve, hanno una bella presenza scenica, soprattutto durante le boss fight: qualcuna più ispirata, qualcuna meno, ma bene o male tutte soddisfacenti. E la tanto chiacchierata Lady Dimitrescu alla fine se la gioca con i suoi colleghi e dal mio modesto punto di vista va benissimo così, lo trovo un punto positivo.
Come da titolo, Resident Evil Village ci trasporta quasi subito nel villaggio dell’orrore, che se non erro dovrebbe trovarsi in Romania. Qui il giocatore fa la conoscenza dei nuovi nemici: i Lycan, esseri simili a lupi mannari. L’atmosfera nel villaggio non è malvagia, ma non mi ha fatto impazzire. Diciamo che le prime due orette sono filate un po’ così così. Il gameplay è praticamente identico a Resident Evil 7 (almeno da quel che ricordo), quindi prima persona, basici enigmi, boss fight e fasi sparatutto… parecchie fasi sparatutto. Il mix funziona ancora, coinvolge e interessa e il ritmo è ben dosato e sostenuto il giusto. Giunti al castello della famosa Dimitrescu Resident Evil Village ha iniziato ad appassionarmi maggiormente. L’atmosfera mi ha preso decisamente di più e anche il gameplay!

Orrore o non orrore?
Ma Resident Evil Village fa paura? È abbastanza horror? È un degno episodio della serie? Spaventa? Domande che giunti a questo punto mi sono anche un po’ rotto il cazzo di farmi. Di rispondermi un po’ meno, perché posso dire con molta semplicità che RE 8 non mi ha spaventato e che mi ha trasmesso tensione praticamente… mai. Ma è la norma per me. Inoltre non ho trovato nessun momento del gioco particolarmente inquietante, molte cose sanno di già visto e ormai scivolano addosso come pioggia. Tuttavia, qualche momento interessante a mio avviso c’è: penso a qualche fase nel castello, alla casa Beneviento (ottimo l’enigma del manichino e il “neonato” gigante che ti insegue) e… no, non mi viene in mente altro. In effetti da un certo punto in poi il gioco si fa molto concitato e si finisce a massacrare nemici su nemici. Tanto action, poco horror; meno di RE 7. È un peccato. Mi pare che Capcom disse che scelsero di rendere Village meno spaventoso perché molti giocatori si lamentarono con il 7. Scelta sensata o no? Dal punto di vista del marketing non saprei, ma dal mio punto di vista direi di no, visto che avrei preferito più momenti dell’orrore e di tensione, ma non è che avessi chissà quali aspettative da questo punto di vista. L’andazzo l’avevo capito quindi non mi sono posto più di tanto il problema giocando. Il gioco è questo e questo rimane. In ogni caso, piacevole.
In Lei
In soldoni Resident Evil Village si è rivelata dall’inizio alla fine un’esperienza soddisfacente e appagante, ma senza particolari picchi in positivo o in negativo. È godibile quanto il suo predecessore, anche se dalla vena action più marcata, soprattutto superata la metà dell’avventura. Se la storia è trascurabile, il gameplay ha mantenuto sempre costante il mio interesse, non annoiandomi e invogliandomi a proseguire fino alla fine. Fine che sopraggiunge in circa otto ore (sulle due se ci si cimenta in una speedrun). Niente di eccezionale, insomma, ma Resident Evil Village si è dimostrato un gioco piacevolissimo, anche se forse un pelino inferiore al suo predecessore, se non a livello di contenuti (in cui probabilmente è pure meglio, per varietà di location, nemici, meccaniche), almeno a livello di pura e semplice atmosfera. Detto questo, Resident Evil Village è un degno sequel? Più sì che no, quindi direi proprio di sì!
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