Mettiamo subito le cose in chiaro: Mass Effect è una delle mie serie preferite. L’epica storia del comandante Shepard e compagni è una di quelle avventure che mi porterò dentro per sempre. Pensate che sono tra quelli che hanno perfino apprezzato il finale di Mass Effect 3. Da fan attendevo Andromeda con un certo interesse, anche se i fasti della trilogia mi sono sempre sembrati piuttosto distanti. Anni luce? Forse (scusate, non ho resistito). Mass Effect: Andromeda non l’ho neppure acquistato al day one, ma non ho aspettato molto per ripiombarmi nello spazio. Dopo quasi cento ore passate in compagnia di Scott Ryder ed equipaggio, infatti, sono pronto a dirvi cosa penso di Mass Effect: Andromeda.
Un nuovo inizio
La storia, i personaggi e il background narrativo erano il punto di forza di Mass Effect. Come se la cava da questo punto di vista Andromeda? A mio parere, benino. Le razze sono le solite che abbiamo imparato a conoscere, con la mancanza di alcune e l’aggiunta di qualche altra. La trama si lascia seguire e non manca qualche bel momento (verso la fine c’è qualche scena che è riuscita a “galvanizzarmi” un po’), ma non mi ha particolarmente entusiasmato. È lontana dalla storia del comandante Shepard. Su un altro pianeta. Scusate, non ho resistito.
In ogni caso, credo sia abbastanza ingiusto fare paragoni con il passato, seppur inevitabili. Mass Effect: Andromeda vuole essere un nuovo inizio per la serie. E ci sta. La trilogia di Shepard è conclusa. È tempo di guardare oltre. Ricominciare. E Andromeda per me può essere un buon nuovo inizio. Era lecito aspettarsi un risultato pari a quello visto nei capitoli precedenti? Secondo me no. Prendiamo per esempio i personaggi. Quelli della trilogia li abbiamo conosciuti col tempo, nel corso di due o tre capitoli. È pur vero che con Mass Effect 2, che si concentra proprio sui personaggi, il lavoro fatto fu migliore rispetto ad Andromeda (parere personale, ovviamente). Comunque sia, sono certo che mi farà piacere rivedere l’equipaggio della Tempest nel prossimo Mass Effect. È vero, la Tempest non è la Normandy, Ryder non è Shepard, Peebee non è Liara, Kallo non è Joker e così via, però anche questi personaggi hanno una loro personalità. E avranno ancora molto da dire in futuro. Guardare con nostalgia al passato è normale e probabilmente Shepard e co resteranno insuperati. In ogni caso, tra tutti i nuovi personaggi direi che Kallo (la scena durante la serata film è da triplo LoL), Drack, Jaal e SAM (dai, è simpatico) sono quelli che preferisco. Liam, invece, non lo sopporto proprio. Gli altri alla fin fine non sono così male.
Casa dolce casa
Anche dal punto di vista del gameplay Mass Effect: Andromeda pone nuove basi e qui i passi in avanti ci sono stati. I combattimenti sono più divertenti, dinamici e attuali. Ciò nonostante ho trovato il level design più o meno simile a quello passato, ovvero scarso. Non ci sono particolari guizzi, l’incedere è sempre piatto e linearissimo, tanto che dopo un po’ ho iniziato a trovare gli scontri leggermente pesanti. Il culmine si raggiunge nelle fasi finali, con le solite ondate di nemici da fare fuori in successione. Quasi sfiancante. E il problema di Mass Effect: Andromeda, per me, è che alla lunga stanca. Tanta roba da fare, ma con una spruzzata di noia (e a volte si passa più tempo a guardare schermate di caricamento che giocare…). L’impressione è che Andromeda sia più ripetitivo di quel che sembra. Insomma, è facile lasciarsi trasportare dall’entusiasmo della quantità di contenuti, veramente notevole, peccato che al di là di alcune quest principali, quelle lealtà e qualche sotto-trama in grado di spiccare, il resto segua la regola di quantità>qualità.
Ci sono un sacco di riempitivi di cui si poteva fare a meno. Se avessero tolto un po’ di roba in favore, magari, di qualche missione principale in più, forse sarebbe stato meglio. Perché vogliamo dirlo? Ma sì dai: la storia principale non dura una sega! La prima volta che ho finito il gioco ci ho messo circa cinquantanove ore con un tasso di completamento del 96%. La seconda volta, a Folle (e sottolineo Folle), dedicandomi quasi esclusivamente alla campagna principale, ho raggiunto i titoli di coda in sette-otto ore. Sono pronto a scommettere che giocando a Facile, skippando i filmati e facendo solo le missioni principali, Mass Effect: Andromeda possa essere finito in qualcosa come tre-quattro ore. Un po’ poco, non credete? Poi è chiaro che gran parte dell’esperienza sia focalizzata sull’esplorazione, sulle quest secondarie e sui dialoghi tra i membri della squadra (voglio dire: non ha molto senso giocarsi Andromeda di corsa, se non per farsi una bella speedrun ovviamente), ma la storyline rimane comunque poco corposa. Una cosa che mi è piaciuta, però, è che tutti gli incarichi (anche i più banali) si intrecciano abbastanza bene nel tessuto narrativo.
E le animazioni? E il doppiaggio?
Si è anche fatto un gran parlare delle animazioni scadenti di Mass Effect: Andromeda. La mia a riguardo? Io dico che, eccetto per la piacevole esplorazione dei pianeti, Andromeda mi sembra un gioco tecnicamente vecchio, quasi della passata gen. Le animazioni sono solo uno dei problemi e anche dopo la patch continuano a fare discretamente cagare. Per un gioco che dovrebbe puntare su storia e personaggi non è sicuramente bello vedere certe cose. Che poi su Internet si esasperi sempre, è vero. Infatti tutto il caso che è nato è esagerato. D’altra parte, però, non trovo giusto essere troppo indulgenti. Tra bug, animazioni, espressioni facciali, texture e altri orrori, rimanere in parte delusi è sacrosanto.
Peccato anche per la mancanza del doppiaggio in italiano. Non entro troppo nel merito della questione (ho già lasciato un commento sotto l’articolo del Troll), dico solo che personalmente il coinvolgimento un po’ ne ha risentito. I sottotitoli a volte si faticano a leggere perdendosi nello sfondo e nei momenti più concitati, durante gli scontri, è dura seguirli. Un po’ come per gli spostamenti in auto di GTA. Forse peggio.
Allora: sto Mass Effect: Andromeda è il Mass Effect che ci meritiamo? Sinceramente non lo so, dipende da come intendete la domanda e dalle vostre aspettative. Secondo me rappresenta un nuovo inizio abbastanza interessante. Andromeda è un buon gioco e una bella esperienza. Spezzo la “continuità” dell’articolo, perché mi è venuto in mente giusto adesso il fatto delle scelte morali. Forse mi sbaglio, ma mi pare che siano quasi tutte molto marginali. Non me ne sovviene una con una reale conseguenza, che non sia decidere la sorte di qualche personaggio secondario, che di solito impatta poco o nulla sullo svolgimento. Tornando a noi, lo ripeto: a mio parere fare confronti con l’avventura di Shepard è ingiusto, se ne riparlerà quando la storia dei fratelli Ryder troverà una sua conclusione. Al momento l’epopea di Shepard resta su un’altra galassia (parlo dal punto di vista di storia/personaggi/coinvolgimento), ma la galassia di Andromeda ha ancora tanto, forse tutto, da dimostrare. Please, stand by…
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