Quando ho saputo di una versione in realtà virtuale di MADiSON ho subito pensato che l’avrei comprata. Non avevo mai giocato il titolo prima d’ora, ma ne avevo sentito parlare. Gli sviluppatori hanno da poco pubblicato MADiSON per PlayStation VR2 e, quindi, ho deciso di acquistarlo per vedere se si tratta davvero del “gioco più spaventoso di sempre”.
Paura reale o virtuale?
Lo ripeterò per chi non mi conosce: macino horror su horror da anni e difficilmente mi sono imbattuto in giochi che mi hanno impaurito (in questo articolo elenco quelli che mi hanno colpito di più). D’altronde, la paura è, come tutti i sentimenti e le emozioni, soggettiva e influenzata da fattori personali. Ciò che può spaventare qualcuno non è detto che sia in grado di spaventare qualcun altro. Però devo ammetterlo: MADiSON VR mi ha discretamente spaventato. Questo per due ragioni principali. Il primo è che il gioco è pieno zeppo di jumpscare (e non è un vanto vero e proprio, perché sono la forma più bassa per terrorizzare il pubblico). Il secondo è la sua natura in realtà virtuale. Fa decisamente più impressione trovarsi un mostro “sparato” in faccia, che non sullo schermo della TV.
Detto questo, ho trovato l’atmosfera buona (praticamente sempre lugubre e buia) e l’audio agghiacciante (fa davvero più della metà del lavoro; con le cuffie in alcuni momenti il sound design fa venire letteralmente i brividi…). Ci sono alcune sezioni che non lasciano per nulla indifferenti. Mettono a disagio, disturbano, instillano ansia e terrore. Ci si sente indifesi, inermi, vulnerabili. Sembra di vivere un incubo vero e proprio. Non è un’esperienza leggera e per deboli di cuore. È rarissimo che io scriva una frase del genere, però sì: MADiSON VR fa paura. Il più pauroso di sempre? Boh, chi può dirlo? Fa paura e tanto basta.
Promosso o bocciato?
La storia è criptica, ma interessante. Ha diversi spunti horror intriganti e disturbanti, tuttavia avrei preferito maggiore chiarezza, soprattutto nel finale, che è aperto a interpretazioni varie. Ma la trama è più che altro un orpello al gioco vero e proprio. E MADiSON, a mio avviso, ha due problemi principali: i controlli e alcuni enigmi. Non so com’era la situazione nella versione originale, ma in VR non sempre i comandi funzionano bene e ciò può dare vita a qualche momento di frustrazione. Frustrazione presente anche a causa di alcuni puzzle. MADiSON VR è una sequela di puzzle e rompicapi. Solo che possono apparire un po’ astrusi. Il gioco non fornisce molti indizi, anzi, bisogna arrangiarsi.
Personalmente, due enigmi mi hanno “costretto” a cercare aiuto esterno: quello dei quadri e la “combinazione finale”. In particolare, quest’ultimo l’ho trovato proprio bastardo. Non avevo minimamente capito dove erano i numeri della combinazione. Forse, alla fine sarei arrivato a trovarli per caso, smanettando nell’inventario, ma cercando online ho risparmiato tempo, fatica e incazzature varie. Per il resto sono riuscito a cavarmela da solo, anche se avrei preferito qualche aiuto in più in alcuni frangenti.
MADiSON VR è un buon horror. Nonostante qualche pecca nel sistema di controllo, una storia interessante ma raccontata in modo non proprio eccelso e un ritmo spezzato da enigmi alle volte un po’ troppo criptici, il gioco può veramente rischiare di far “infartare” il giocatore. È vero: ci sono tanti jumpscare, ma molti sono ben inseriti nel contesto, sono ben implementati, risultano efficaci. Forse costa un po’ troppo, ma per gli amanti dell’horror è un titolo da provare. La VR lo rende sicuramente più spaventoso. Non eccezionale e nemmeno ottimo, ma comunque promosso!
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