Quando Fatum mi ha chiesto se volevo scrivere due zampate sull’E3 2017, i miei baffi hanno iniziato a roteare cercando di nascondere un peloso disappunto. Cosa dovrei dire su questo E3 che io non abbia già detto l’anno scorso? Per miao, è così, l’E3 2017 è un’ulteriore conferma dell’ormai sempre più inutilità di questo evento. E anche quest’anno non posso che chiedermi: abbiamo ancora bisogno dell’E3?
E3 2016… ah no
Veramiao, mi basterebbe copia incollare l’articolo che scrissi l’anno scorso modificando solamente la data (dal 2016 al 2017) e potrei considerare il mio compito svolto. Va meo, qualcosina forse dovrei cambiarla. Ad esempio se nel 2016 ho preferito Microsoft a Sony, quest’anno ho trovato più o meno tutte le conferenze sulla stessa linea. Una brutta linea, per dirla a baffi chiari. Mi duole ammetterlo ma nel complesso sono abbastanza concorde con Fatum. L’E3 2017 è stato fiacco e troppo nella norma.
Che altro dovrei aggiungere? Perché dovrei stare qui a perdere altro tempo prezioso che potrei spendere con un rilassante sonnellino invece di parlare del nulla? Miao! Non ce n’è alcuna ragione. Quindi non farò classifiche o paragrafi per parlare di ogni conferenza. Perché non c’è nulla di cui parlare.
Mancanza di buone nuove
Oramiao da un po’ di tempo a questa parte, il problema principale dell’E3 è che mancano gli annunci veri. Sì, qualcosina viene sempre svelata (potrei citare Anthem, Wolfenstein II, il nuovo Metro o il logo di Metroid Prime 4), ma tra leak e sequel di IP già esistenti, quante vere novità possiamo sperare di portarci in saccoccia? Per ora troppo poche, meo, davvero troppo poche. Lo dico con i baffi in giù, non con piacere. Perché l’E3 serve sempre meno. La dimostrazione è che non so come allungare ancora il brodo e piuttosto che continuare a ripetere le stesse baffate, preferisco fermarmi qua.
Mao, forse l’E3 ha senso di esistere solo per gli addetti al settore (e ora anche per il pubblico) che possono permettersi di calcare con le proprie zampe il suolo della fiera. Assistere alle conferenze dal vivo e ritrovarsi tutti insieme, sviluppatori, giornalisti, giocatori, in quell’atmosfera è forse l’unica cosa che ormai conta. Miaone, a noi che siamo a casa che ce ne importa? Che si chiami E3, Gamescom, Tokyo Game Show o PlayStation Experience ormai cambia davvero qualcosa? Per il mio pelo, non molto. Dall’alto della mia pelosità io, il Gatto senza Padrone, vi dico che l’E3 rimane l’evento più importante solo per abitudine, non per chissà quali meriti o qualità. È un’illusione. Una bella illusione a cui i giocatori sono affezionati. l’E3 si dimostra sempre di più un evento come tanti altri. Prevedibile, povero, senza coraggio e soprattutto: sostituibile. Purtroppo sì: se l’andazzo è questo potremmo anche farne a meno.
“E3 2017? Ho avuto più hype mentre aspettavo la mia portata di nuovi croccantini” – Joker, il Gatto senza Padrone
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Felice che siamo più o meno d’accordo. 🙂 Però non scherziamo, dai: fiacco o no, da casa o no, l’E3 resta sempre l’E3. 😀