Quando sento gli umani invocare l’oggettività, la mia coda ha sempre un forte sussulto. Un vizietto comune a tanti videogiocatori, infatti, è proprio quello di ostentare una presunta oggettività e una capacità di giudizio migliore dei recensori del settore, senza però aver mai scritto un articolo. Miao Mao Mew! (questa è una risata, se non si fosse capito). La superbia degli umani non finirà mai di stupirmi. Sono sempre convinti di avere la verità in tasca e che le loro opinioni valgano più di quelle degli altri. Da gatto quale sono, il concetto stesso di obiettività mi era fino a poco tempo fa sconosciuto e tuttora continua a sembrarmi un costrutto umano privo di qualsiasi valore… oggettivo. Mao!

L’Alieno parla spesso di individualità. Io parlo di soggettività, l’unico termine che a mio parere ha davvero un significato. Ogni cosa, ogni nostra esperienza, è infatti filtrata attraverso la nostra personale visione delle cose. Una vera oggettività non può esistere, perché semplicemente l’uomo non può per definizione essere al 100% oggettivo. Possiamo dire che Super Mario 64 è tra i capolavori e i titoli più influenti della storia del mondo dei videogiochi. È così, non è vero? Sto esprimendo un dato oggettivo, se poi a qualcuno non piace Super Mario 64 si tratta di una questione soggettiva. 2+2 fa 4, perché così è stato deciso da qualcuno. Non fa una piega, eppure non sempre le cose sono così semplici, anzi, quasi mai lo sono. Emblematico è l’esempio dei colori. Io prima percepivo solo pochi colori, ora, dopo le mutazioni, posso vederne molti di più e la mia percezione della “realtà” è cambiata. Sapevate che tutti noi percepiamo i colori in modo differente? Secondo alcuni studi è emerso che persone di sesso, età e ambiente sociale differente percepiscono i colori in maniera diversa. La realtà è solo la nostra realtà. Per citare Morpheus di Matrix:
“Che vuol dire ‘reale’? Dammi una definizione di ‘reale’. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com’era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo”.
Tutto quello che noi percepiamo è solo un impulso del nostro cervello. Per quel che ne sappiamo potremmo davvero trovarci in una simulazione collettiva, in un qualche sofisticatissimo (almeno per le nostre menti) videogioco. E ai giocatori c’è un’altra cosa che piace da morire: i numeri… e spesso li danno. Molti bambini indifesi (propongo di aprire un’associazione per aiutare queste vittime: “Save the bimbiminkia”) sono cresciuti con i voti alle recensioni e non possono farne a meno. La cosa più importante, per loro, è il voto. Perché si tratta di qualcosa di tangibile, che permette di confrontare in modo chiaro, pratico e oggettivo tutti i giochi. Peccato che i voti non abbiano nulla di oggettivo. Se dico che Super Mario 64 è un gioco da 9,7 e un altro dice che è da 9,6, chi ha ragione? E Gears of War: è da 9,0 o da 8,0? E Assassin’s Creed: è da 5,0 o da 7,0? O Tomb Raider: è da 6,0, da 6,5, da 7,0, da 7,3, da 9,2, da 8,1 o da 7,77 periodico + la radice quadrata di Miao? È inutile continuare. I videogiochi non sono matematica, non sono equazioni da risolvere, ma esperienze fatte di sfumature e viaggi da vivere che ognuno di noi filtra attraverso la sua realtà.
Forse sarà perché sono un gatto che passa la maggior parte delle sue giornate a dormire e leccarsi, quindi non ho molto tempo da perdere in discussioni su cosa sia più giusto tra un 8,0 o un 8,5 per gioco X. Probabilmente la risposta giusta è: nessuno dei due. Se ora arrivasse un fantomatico dio (che di certo non può essere NESSUNO) in grado di vedere le cose per come realmente sono, non mi stupirebbe se facesse cadere molte convinzioni della società umana.

Purtroppo siamo limitati a questa “realtà”. È vero che ogni titolo ha i suoi pregi e difetti, questo possiamo dire sia obiettivo. Non può esistere opera perfetta, essendo creata dall’uomo, ma non sempre è possibile decidere obiettivamente cosa sia veramente un difetto o un pregio. Inoltre, stabilire il peso da dare a ognuno di questi è sempre e comunque un affare soggettivo che non può essere racchiuso in un numero. Una visione va condivisa, accettata oppure no, ma mai imposta. Una visione può anche cambiare: a quanti sarà capitato di vedere un gioco sotto più luci, magari riprendendolo in mano dopo anni o rigiocandolo un paio di volte? Alzate le zampe. L’esperienza mi ha insegnato che nulla può mai essere dato per scontato ed è necessario avere una mente aperta.
Buono – Brutto – Cattivo sarebbe probabilmente un metro di valutazione più onesto. Ok, diciamo più qualcosa tipo Sì – NO – FORSE. Ma questa, cari miei, è soltanto un’opinione soggettiva.
“La realtà esiste nella mente umana e non altrove” – George Orwell
“La realtà è una semplice illusione, sebbene molto persistente” – Albert Einstein
Meditate gatti, meditate…
Questo articolo è stato classificato da NESSUNO come filosofia farneticante.
wow sei propio un gattone profondo. Cmq per me Super Maria 94 non è un capalavoro. è da 7 max. Giars e da 9,5 o 10 AC da 9,0 mi sembra ovvio XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD Spero di averti aiutato 😉 😉 😉
Save the bimbiminkia!
Eh?
è anche vero che un gioco di merda è sempre un gioco di merda…