Voglio fare un giochino: “recensire” il nuovo film di Jumanji come se fosse un videogioco. Bella idea, vero? Chissene, lo faccio… più o meno… perché se non lo sapete in Jumanji: Benvenuti nella Giungla i protagonisti non finiscono in un gioco da tavolo, ma proprio in un videogioco. Viva la modernità! Una cosa ve la dico subito: il film mi ha sorpreso. Davvero, non mi aspettavo fosse così divertente e con un ritmo così serrato. Veramente una cazzata e nerdata di quelle belle. Perfetta per passare una serata leggera in compagnia.
Il gioiello che tutti vogliono
La storia di Jumanji è piuttosto semplice: dei tizi sfigati finiscono in un videogioco. Nel videogioco quelli più sfigati nella realtà sono dei fighi e quelli più fighi nella realtà sono degli sfigati nel videogioco. La storia del gioco è semplice: c’è un cattivo sfigato che ha preso un gioiello magico sfigato che controlla tipo Jumanji. Il gioiello finisce ai protagonisti all’inizio del gioco e loro devono rimetterlo al suo posto per salvare Jumanji e riportare la pace senza farsi fregare dal cattivone. Fin qui sembra una cagata pazzesca. Un po’ lo è, ma l’unione tra film e gioco crea un’alchimia fantastica. La prima parte è stupenda. Le battute sono azzeccatissime, la mimica facciale di The Rock fantastica, Jack Black nella parte di una donna bravissimo. Il film sfrutta pregi e difetti dei videogiochi per creare situazioni veramente spassose e divertenti. Al cinema la gente si è scompisciata dall’inizio alla fine. Davvero un bel lavoro. Certo, a mio avviso il videogioco viene ancora descritto in maniera un po’ arcaica, ma d’altronde la console e il gioco sembrano provenire più dagli anni ’90 che dai giorni nostri. Ci sta. Commento a caso: belli i poster di The Last Guardian e Uncharted 4 all’inizio. Si vede che c’è lo zampino di Sony…
Personaggi speciali
Il gameplay mischia avventura a combattimenti a mani nude. Ogni personaggio ha le sue specifiche abilità. Quello di The Rock è un forzuto che tira pugni fortissimi e sa dire frasi ad effetto e non ha punti deboli, poi c’è tipo quello che fa il mulo e tiene solo le armi (ma non dimentichiamoci che esplode mangiando le torte ed è esperto di zoologia mi pare), c’è l’esperto di mappe e la tipa più o meno figa che sa ballare e menare allo stesso tempo. Tutto molto spassoso, devo dire. Ogni personaggio inizia con tre vite. Jumanji è un gioco di squadra, sembra obbligatorio giocarlo in co-op. In solitaria pare difficile riuscire a proseguire, visto che è necessario sfruttare le abilità di ogni personaggio per proseguire fino all’ultimo “livello”. I livelli non sono tantissimi, quindi la longevità non è elevatissima. In due ore si può finire tranquillamente. Divertente è divertente e visto il genere direi che ciò è sufficiente a promuovere il gameplay.
La grafica è fenomenale. I personaggi sembrano persone vere e anche l’ambientazione è spettacolare, ricorda l’isola di Uncharted 4. Sembra un film!
Commento
Jumanji è un videogioco decisamente divertente, se non fosse che ci sono alte probabilità che chi muore nel gioco muoia anche nella realtà. Questo sembrerebbe essere l’unico difetto di un’esperienza altrimenti incredibile, che tutti i videogiocatori che si rispettino dovrebbero provare almeno una volta nella vita. La realtà virtuale al livello successivo. Promosso.
VOTO: Storia: 5,5
Gameplay: 8,0
Sonoro: 8,0
Longevità: 5,0
Verdetto (non è una media): 7,5
La recensione del film
Che il film mi è piaciuto si è capito, penso. Tuttavia non ho apprezzato tutte le scelte fatte. La prima parte la reputo quasi perfetta, senza particolari sbavature perché sfrutta a pieno le possibilità offerte dall’idea di base, ma per la seconda ho qualche appunto.
SEGUONO ALCUNI SPOILER
Il ritmo è sempre ottimo, ma quella specie di morale sulla vita reale che sembra dire un po’ su ai videogiochi e a chi ci si rifugia dentro non l’ho apprezzata moltissimo. Verso la fine, insomma, mi è sembrato che il film si contraddicesse un po’, finendo a dire le solite banalità che ormai fanno più ridere che altro. Mi è sembrato, dunque, che volessero piazzarci una sorta di messaggio a tutti i costi. Una soluzione un po’ forzata. Anche la storia del tipo che ritorna alla sua epoca, con questa sorta di “paradosso temporale”, non ho ancora deciso se l’ho digerita oppure no. Diciamo che sul momento non mi è piaciuta come idea. Mi è parsa un’altra forzatura, ma vabbè… Poi alla fine quando spaccano il gioco un po’ ci sono rimasto male. Però quello ci sta eh. Diciamo solo che superata la metà ci sono state alcune cose che mi hanno fatto storcere un po’ il naso e non tutte le scene sono efficaci come quelle della prima parte. Poco male, comunque, il film rimane divertentissimo e gradevolissimo dall’inizio alla fine. Ah, poi solo a me la scena in cui il nero racconta la sua morte sotto i rinoceronti mi è sembrata “vera”? Mi spiego: mi ha dato l’impressione che non fosse in sceneggiatura e che gli attori ridessero davvero per le cagate che sparava Kevin Hart. Boh. Chissefrega.
FINE SPOILER
Comunque non mi aspettavo davvero di uscire dal cinema così soddisfatto, anzi. È proprio vero che partire con basse aspettative è sempre meglio, quindi non aspettatevi chissà che: parliamo sempre di un action comedy senza troppe pretese. Ciò detto, sono sicuro che in futuro lo riguarderò. Bello.
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