Ognuno di noi, ciascuno di noi, tutti noi, intendo dire chiunque di noi, ma proprio qualunque e chicchessia di noi, esseri umani, racchiude in sé un qualche genere di pregiudizio. Un pregiudizio su qualcuno o qualcosa o solo su qual o su cosa. Che sia inconscio o conscio l’essere umano è fatto così, in un modo che L’Alieno o Il Gatto senza Padrone fortunatamente non potranno mai comprendere fino in fondo. Vi ho già detto cosa penso (più o meno) di Dark Souls anche se non l’ho mai giocato e non nego di nutrire un pizzico di pregiudizio nei confronti del gioco, come non nego che ce l’ho per la serie di Metal Gear Solid, che mi fa schifo così, a pelle. Prossimamente vi spiegherò un po’ meglio perché in un articolo dedicato. Questo per dire che nonostante gli sforzi o la capacità di inquadrare quasi sempre e quasi subito videogiochi/film/quellochevolete, ognuno di noi dovrà sempre fare i conti con qualcosa che vedrà sotto una luce viziata da un motivo non sempre evidente. Tipo: non mi piace quel cibo anche se non l’ho mai assaggiato, quella persona mi sta sul cazzo anche se non la conosco. Cose così. Cose che alla fine possono anche trovare riscontro nella realtà, chiaro, oppure no. Tipo Il Trono di Spade.
Bah
Bah era un po’ quello che pensavo de Il Trono di Spade fino a circa un mese fa (ovviamente parlo della serie TV). Per quel poco che sapevo e avevo visto, il mio dubbio era che Il Trono di Spade mi facesse cagare. Mi sembrava noioso, lento, una roba alla The Witcher 2 e il suo odioso timbro ”politichese” (inteso sia come inutilmente contorto sia come troppo incentrato sulle questioni politiche). E poi leggevo solo robe tipo “in questa puntata è morto questo” o “si è vista quella nuda” e l’impressione era che se il massimo dei contenuti fossero tipi e tipe nude… boh, anzi: bah. Così non l’ho mai guardato, fino a qualche settimana fa.
Avendo già visto di tutto e di più, infatti, una sera la mia attenzione si è spostata su quelle serie a cui non avevo ancora dato una chance. Nel mucchio ho scelto Il Trono di Spade. “Vediamo se è davvero bello come dicono. Mal che vada lo interrompo e amen, chi non si è visto non si è visto” ho pensato. Risultato? Mi sono sparato tutte e sei le stagioni una dietro l’altra. E non vedo l’ora di vedere le ultime due!
Di bene in meglio
Prima, però, chiariamo una cosa: non è stato amore a prima vista. La prima stagione, infatti, non ha fatto altro che confermare quello che pensavo… perlomeno in parte. Il ritmo si è dimostrato molto lento, con poca azione e tanti dialoghi. Inoltre ho fatto un po’ fatica a seguire alcuni passaggi e comprendere a fondo i personaggi. Mi è sembrato si saltasse di palo in frasca troppe volte. La prima stagione, insomma, non mi ha esaltato e non mi ha preso nemmeno particolarmente, ma non mi ha fatto schifo, quindi direi che tutto sommato è andata bene.
Ora, perdonatemi, ma avendole viste una in fila all’altra faccio un po’ di confusione. Non mi ricordo se era solo nella prima o anche nella seconda (forse solo in parte), ma una cosa che non mi è piaciuta è che inizialmente di battaglie non ve ne è traccia. Sono già lì, con i pop-corn in mano, esaltato: “Occazzo, inizia una battaglia! Sìììì, alla guerraaaaaa! Ammazzatevi tutti schifosi bastardi!!!”- Dissolvenza in nero – Campo pieno di cadaveri dopo la battaglia – Fine. WTF? Capisco creare l’attesa per le battaglie fighe che ci saranno dopo (e per fortuna ci sono), però giusto qualcosina fatemela vedere, qualcosina. Eccheccazzo!
Comunque direi che dalla seconda/terza stagione le cose sono andate alla grande. I dialoghi sono sempre tanti, ma difficilmente noiosi o poco interessanti e l’azione si è fatta via via più preponderante, la storia via via più appassionante, le scene di nudo/sesso meno invasive (per la cronaca: non le ho mai trovate eccessive, mi sono sembrate calzanti al contesto tanto da non farci nemmeno caso). Tutto è andato liscio come l’olio fino alla sesta stagione, che a me è sembrata sulla scia qualitativa delle precedenti.
Un mondo a parte
La cosa che più mi ha colpito de Il Trono di Spade è la notevole cura nella creazione del mondo e dei personaggi. Hanno vita propria come poche altre volte ho percepito guardando un film, una serie o giocando un videogioco. Guardare Il Trono di Spade è come sbirciare di nascosto persone di un altro mondo, intente a fare i cacchi propri, che per fortuna sono cacchi interessanti e coinvolgenti. Tutto sembra dannatamente vero e convincente. Non parlo di effetti speciali o tecnicismi, ma proprio dell’enorme caratterizzazione dei tantissimi personaggi e del mondo in cui agiscono. E sì, merito anche dell’ottima recitazione. Certo, l’illusione non può reggere ogni minuto di ogni puntata e ovviamente parliamo sempre di un telefilm con le sue regole e limiti, ma nel complesso direi che il risultato raggiunto è eccezionale. Quindi direi che sono contento di aver visto Il Trono di Spade… è bello come dicevano, in barba al pregiudizio!
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AGGIORNAMENTO: LA MIA SULL’OTTAVA E ULTIMA STAGIONE!
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