I videogiochi impossibili da platinare (secondo me)

Sulla rete si possono trovare alcune liste riguardanti i videogiochi più difficili da platinare e tra questi figurano titoli come Bloodborne, Alien: Isolation e The Evil Within. Fresco fresco di giocata su Bloodborne, che nonostante alcuni “difetti” mi è piaciuto assai, ho pensato ai giochi che non sono mai riuscito a platinare. E se i tre che ho elencato sopra sono considerati platini difficili (e io li ho platinati tutti senza particolari sbattimenti), quelli che sto per dirvi sono a mio avviso semplicemente impossibili. Ma facciamo un passo indietro…

Non ti ho platinato, ma…

I trofei mi sono sempre piaciuti e in un articolo ho spiegato il perché. Non ho platinato tutto quello che ho giocato, però. Tendenzialmente punto sempre al platino, ma poi può capitare qualcosa che mi fa desistere, che siano trofei online (non ho il Plus), noia oppure un ostacolo apparentemente insormontabile. “Recentemente” ho tentato di riprovare a platinare Resident Evil: Revelations 2, ma i trofei relativi al ranking mi sono sempre sembrati molto tosti. Alla fine, tuttavia, ho rinunciato perché non mi vuole sbloccare in nessun modo il trofeo che vede di usare solo il coltello come arma. L’ho fatto e rifatto diverse volte, ma niente, non me lo sblocca (non ho ancora capito dove sbaglio). In sostanza, dunque, vaffanculo. Poi ci sono stati i casi di ICO e Shadow of the Colossus, per citare altri due giochi che non ho platinato. Il primo perché mi fa troppo cagare (e la speedrun sembra molto insidiosa), il secondo perché il limite di tempo per abbattere certi colossi mi pareva troppo stretto (per mancanza di voglia non ho mai nemmeno provato in realtà). Anche Silent Hill 2 ha dei trofei che a mio avviso sono veramente, ma veramente difficili, quindi ho lasciato perdere.

Tutti casi che hanno ferito il mio orgoglio e il mio ego da giocatore, ma alla fine anche sticazzi no? Di roba che non ho platinato, insomma, ce n’è, ma indubbiamente sono molti di più i titoli che ho platinato rispetto a quelli che non ho platinato. Al momento di scrivere queste righe sono a 88 platini guadagnati. E ritornando a Bloodborne, Alien: Isolation e The Evil Within posso dire che mi sono sembrati tutti platini decisamente fattibili, non semplicissimi, ma nemmeno insormontabili o troppo difficili. Qualche boss dei dungeon a parte, Bloodborne è abbordabile, Alien: Isolation per il trofeo di finire senza morire se non sbaglio può essere affrontato alla modalità più facile e si può ricaricare un salvataggio in caso di morte imminente (quindi è relativamente semplice) e per la modalità più difficile di The Evil Within serve solo pazienza. Platinai anche The Evil Within 2, Dead Space 2, Dead Space 3, Outlast (che hanno trofei simili) e Vanquish (che aveva una sfida tattica da far perdere i capelli), ma il più ostico di tutti penso sia stato Outlast II. Raccontai in un articolo la mia esperienza in modalità Folle (nessun salvataggio disponibile, se si muore si ricomincia dall’inizio e con l’aggravante di poter usare solo una batteria della telecamera!): una prova di nervi tesissima ed estenuante.

Uno dei platini di cui vado più fiero

Impossible is nothing?

Di tutti i titoli citati, però, posso dire una cosa: alcuni hanno trofei difficilissimi, certi troppo per me, ma mi sembra che rientrino ancora nell’ordine del fattibile. Con tanta pazienza, notevole abilità e nervi saldi, quindi, alla fine ce la si può anche fare. I videogiochi che vi nomino adesso, invece, rappresentano a mio parere l’infattibilità fatta trofeo. Sono semplicemente impossibili da platinare. Se il platino di Bloodborne può essere paragonato a salire una ripida rampa di scale, in questi giochi è come scalare l’Everest.

Sto parlando di due titoli in particolare in cui mi sono imbattuto nella mia carriera da videogiocatore: Shadow Warrior e Wolfenstein II: The New Colossus. Entrambi per colpa di un singolo, fottutissimo e impossibile trofeo. Un trofeo che richiede di iniziare e finire il gioco in una singola botta e senza mai morire, il tutto a una difficoltà che definire Hardcore è poco. Shadow Warrior forse è il più “fattibile” tra i due, ma credo di aver fatto uno o due tentativi in questa modalità prima di gettare la spugna. Decisamente fuori dalle mie possibilità. Wolfenstein II è, a mio avviso, pure peggio. Anche qui penso di aver fatto un paio di tentativi (probabilmente durando massimo dieci minuti di gioco prima di morire) per decidere di lasciare perdere. Mi sembrano più difficili di un ipotetico “Finisci Bloodborne senza mai morire“. E sono a conoscenza di tutti quelli che finiscono nei modi più assurdi i Souls-like, ma anche se io non riuscirei mi sembrano comunque tecnicamente più “fattibili” di Shadow Warrior o Wolfenstein II, in cui servirebbe anche una dose di culo maggiore per uscirne. E quella serve sempre e comunque. E io non sono un tipo molto fortunato…

Wolfenstein II, comunque, mi piacque abbastanza

Si tratta di trofei che non mi capacito come sia possibile ottenere (ma a quanto pare c’è chi ce l’ha fatta). Non riesco davvero a spiegarmelo. Sono impossibili! Voglio dire: completare Wolfenstein II a quella difficoltà (i nemici in pratica ti seccano con due colpi; mi ha ricordato un po’ una missione speciale di Modern Warfare 2 o 1 a Veterano, che durava pochi minuti, ma che non so quanti tentativi mi ha richiesto per superarla) sarebbe un obiettivo difficile di per sé, ma potendo salvare, a furia di tentare e ritentare (un po’ come la modalità Akumu di The Evil Within) sarebbe affrontabile. Così è una roba non fuori di testa o dal mondo, ma fuori dall’universo proprio. E il gioco non è nemmeno tanto corto, perché a differenza di un Outlast II dove gli “scontri” sono ridotti e in due ore e mezza lo finisci, qui si deve sparare per tipo sei ore di fila. E metti che salta la luce o la Play ti sputa fuori il disco… Assurdo a dir poco. In altri articoli scrissi che è tutta una questione di resistenza, di non mollare e di continuare a provare, ma per questi due casi il discorso non vale. Servono riflessi fuori dall’ordinario e un’abilità sovraumana. Punto. Ah no, serve anche tanto culo!

Quindi, cari sviluppatori, platinateveli da soli i vostri giochi impossibili. Certo, mi sarebbe piaciuto fare il figo e vantarmi di aver guadagnato coppette di tal calibro, ma ognuno ha i suoi limiti. E poi… poi c’è anche un limite a tutto.

LETTURA CONSIGLIATA: DEAD SPACE REMAKE A IMPOSSIBILE, TENSIONE A MILLE!

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