Vi ho già detto che sono un cacciatore di trofei. Più in passato che adesso, ma comunque la voglia di accumulare platini c’è sempre. Si tratta di uno sporco lavoro che può portare a crisi esistenziali, salite di crimine, nazismo e bestemmie incontrollate. Oggi ho deciso di parlare di tre trofei che hanno messo a dura prova i miei nervi. Forse ce ne sono stati altri (che ora non mi vengono in mente), ma intanto beccatevi questi tre.
Nota: non sono in alcun ordine di classifica.
Duro a morire – Dead Space 2
Il trofeo in questione richiede di completare il gioco a livello di difficoltà Estremo. Dove sta il difficile? Nel fatto che si hanno a disposizione solo tre salvataggi per portare a termine il gioco, non sono presenti checkpoint e i necromorfi ti fanno secco con pochi colpi (e in alcuni punti può bastare un errore o un colpo per morire). Tradotto: a ogni morte si ricomincia dal salvataggio precedente, quindi se si gioca per tre ore, non si è ancora utilizzato il primo salvataggio e si muore bisogna ricominciare tutto daccapo. Ho perso il conto non tanto di quante volte ho ricominciato il gioco, ma di quante ho ricaricato il mio terzo salvataggio per poi raggiungere il boss finale che puntualmente mi ammazzava, costringendomi a ripetere l’inferno degli ultimi lunghi capitoli in una spirale che mi ha fatto uscire di senno quasi come il protagonista Isaac. Il trofeo richiede una totale conoscenza dell’intero gioco, senza dimenticare una certa dose di culo. Si vive con l’ansia e la tensione costante di morire e dover ricominciare dall’inizio o da quel salvataggio effettuato ore prima. Bisogna inoltre sapere quando utilizzare i tre salvataggi, cercando di spalmarli il più possibile nell’arco dell’intero incubo (chiaro che se si usano tutti e tre nelle prime ore poi si è fottuti alla grande).
Alcuni hanno ceduto davanti a questo trofeo bollandolo come quasi impossibile, altri hanno invece affermato che non è nulla di particolarmente difficile. Io sto un po’ nel mezzo. Non ho usato trucchi o escamotage (tipo su Xbox 360 con il fatto che il gioco è su due dischi si poteva fare in modo di avere una sorta di salvataggio extra, perché una volta messo il secondo disco se si moriva si ricominciava da quello). Per me è stata una prova di nervi mica male, che probabilmente mi è costata dai tre ai cinque anni di vita.
Dead Space 2 rimane il mio capitolo preferito della serie, che amo da morire in tutte e tre le sue incarnazioni principali (ma adoro anche Extraction). In Dead Space 3 è presente un trofeo simile che consiste nel completare l’avventura senza mai morire. Se si muore i salvataggi vengono cancellati e si deve ricominciare da zero. Sulla carta sembra più difficile, ma in realtà l’ho trovato piuttosto semplice. Sono arrivato alla fine senza nessun problema, ma poi mi sono beccato un bug proprio al boss finale (il personaggio cadeva nel vuoto morendo). Per sicurezza avevo copiato un salvataggio precedente su una chiavetta, quindi non ho dovuto ricominciare tutto dall’inizio anche se avrei preferito ottenere il trofeo senza ricorrere a trucchetti, ma in questo caso è stata colpa del gioco.
Solo tattica – Vanquish
Completa tutte le sfide tattiche. Semplice, no? No, ma manco per il cazzo. Passi per le prime cinque sfide, ma la sesta è una roba da far diventare cerebrolesi. Ogni sfida si divide in cinque round e arrivare alla 6-5 e portarla a termine richiede una pazienza mostruosa e un’abilità notevole pad alla mano. Un trofeo per pochi e un duro colpo per la mia sanità mentale. Poteva finire solo in quattro modi: abbandonavo per la disperazione, finivo al manicomio, mi suicidavo o riuscivo nell’impresa. Fortunatamente è finita bene, ma avrò perso dai cinque ai dieci anni di vita.
Vanquish mi è piaciucchiato, anche se non mi ha fatto impazzire… anzi sì.
Galapagos – No Man’s Sky
Scommetto che un gioco come No Man’s Sky non ve lo sareste mai immaginato in una lista di trofei difficili. Sarà perché il ricordo è recente, sarà perché questo trofeo è una delle tante stronzate del gioco, sta di fatto che ho deciso di inserirlo per inveire un po’ contro Un cazzo cosmico da fare nello Spazio (nuovo titolo per No Merd Sky). Galapagos richiede di trovare tutte le specie animali di dieci pianeti. Che sarà mai? Ci vuole solo un po’ di pazienza. Un po’ di pazienza? Ce ne vogliono tonnellate e tonnellate di pazienza! E io non sono più molto paziente.
Da quello che ho capito, inizialmente il trofeo era molto più semplice da ottenere, ma con gli aggiornamenti i geni di Hello Games hanno deciso di rendere più cancerogeni e frustranti alcuni obiettivi. Forse pensavano di aumentare la permanenza dei giocatori nel loro schifoso universo, invece l’unica cosa che è aumentata è la rottura di coglioni. Potrei parlare del logorante (e inutile) viaggio verso il centro della galassia (alla fine ci sono arrivato), dell’altra presa per il culo chiamata Via dell’Atlante, del trofeo di sopravvivere 32 Sols su un pianeta in condizioni estreme (ovvero otto ore reali ad aspettare il nulla), ma la merda più merda è stata la ricerca della fauna. Decine di pianeti visitati per cercare, immancabilmente, l’ultima specie che non ne vuole sapere di farsi trovare. Nella maggior parte dei pianeti ho abbandonato per la disperazione. Giornate intere e ore, ORE (!!!), perse a vagare senza meta su pianeti che stufano dopo cinque minuti. Tutto per trovare dei fottuti animali tutti uguali!
L’ironia della sorte? A un certo punto mi sono beccato un bug in tutti e due i salvataggi presenti (il personaggio incastrato in una delle postazioni di atterraggio) e ho dovuto cancellare i dati di installazione. Ho pensato di sfruttare la cosa per giocare senza patch e facilitarmi le cose, ma mi ero dimenticato di un’altra cosa ugualmente frustrante: i continui crash. Così ho aggiornato all’ultimo update scoprendo che gli obiettivi della fauna e di sopravvivenza sui pianeti estremi mi si erano azzerati. Ho dovuto ricominciare dall’inizio. Doppia merda, doppia frustrazione, doppi anni di vita persi (almeno cinque). Ero già a sette pianeti completi al 100%, ma ho dovuto farmi il culo su altri dieci, quindi in totale ho trovato tutte le specie di diciassette pianeti e non so quante ore sono stato su pianeti estremi.
Se si accetta per quello che è, No Man’s Sky è un gioco anche carino e mi stava discretamente intrattenendo, fino a quando non ho dovuto fare i conti con queste scelte del cazzo degli sviluppatori. Praticamente un manuale su come frustrare il giocatore. Roba da far venire voglia di lanciare il disco fuori dalla finestra. Ora che ho preso il platino, l’unica cosa che mi viene da dire è: vaffanculo No Man’s Sky.
Piccolo Extra: Cosmophony
Lasciatemi togliere una piccola soddisfazione in mezzo a questo mare di merda. Un’impresa che non c’entra con i trofei, ma tant’è. Nel 2014 ho scritto la recensione della versione Wii U di Cosmophony, titolo che richiede un senso del ritmo e una grande dose di riflessi, almeno nell’ultimo stage. L’ultimo livello, infatti, è seriamente da panico, da caduta di capelli e perdita di anni istantanea, tanto che non ero riuscito a completarlo prima di scrivere la recensione. Poi, però, il team ha indetto un contest per il primo giocatore al mondo che fosse riuscito a finire il gioco (almeno su Wii U). La notte stessa mi sono messo sotto e ce l’ho fatta. Sono riuscito a completare l’ultimo, difficilissimo, stage a poche ore dall’inizio del contest. Purtroppo non l’ho vinto, in quanto classificato come “giornalista” e avendo ricevuto il titolo prima dell’uscita ufficiale (in realtà appena due giorni prima e comunque nei due giorni seguenti nessuno è riuscito a completare il gioco). Tuttavia, lo studio mi ha citato su Twitter e si è complimentato (non si aspettavano che qualcuno ci riuscisse in così poco tempo). Magari non sarà nulla di eccezionale (il gioco non è proprio tra i più conosciuti…), ma la soddisfazione è stata comunque tanta.
Oltre a sapere che morirò ancora giovane, ora sapete anche quali trofei mi hanno fatto più dannare. E i vostri, quali sono stati?
AGGIORNAMENTO: OUTLAST 2 A FOLLE, LA MIA ESPERIENZA
LETTURA CONSIGLIATA: DEAD SPACE REMAKE A IMPOSSIBILE, TENSIONE A MILLE!
Articolo approvato da NESSUNO.
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