Demo: sì o no?

L’altro giorno mi stavo arricciando i baffi allo specchio e fissando il mio felino riflesso mi è venuto spontaneo pensare a quanto sarebbe stato bello potermi vedere pettinato in un modo o in un altro, con i baffi e i peli così o cosà, come una sorta di demo prima di passare alla vera acconciatura. Mao sì, le demo. Che cosa bizzarra, non trovate a-mici? Quando si parla di demo gli umani si lamentano, è l’unica cosa che sanno fare. Si lamentano che le demo non sono più come quelle di una volta, anzi, che non ci sono più demo. Ne abbiamo davvero bisogno?

Ecco un Demo con la D maiuscola

Perché sì

Miagolando del perché le demo siano utili anche un gattino di poche settimane troverebbe valide argomentazioni. Provare con zampa una parte del gioco prima di procedere all’acquisto può dimostrarsi decisamente utile, forse addirittura fondamentale alla felina decisione (come può essere il caso della realtà virtuale). Per dindirimiao, dunque sì, le demo sono potenzialmente strumenti utilissimi. In fondo al pelo i giornalisti del settore non fanno altro che provare demo su demo. Il peccato è che i gattacci degli sviluppatori non rendono quasi mai disponibili allo sfigatto pubblico queste demo (ne basterebbe una). Possiamo biasimarli? Miaone, la demo è un rischio, un rischio grosso come un pallone di pelo. Un prodotto non ancora rifinito dato in pasto alla gente? Meglio di no, soprattutto se consideriamo che anche al cosiddetto day one la maggior parte delle produzioni necessiterebbe di altro tempo per essere rifinita.

Ad ogni mao, le demo non farebbero certamente male al consumatore. Oggi se ne vedono poche, troppo poche. Meo, se ne uscisse una quasi per ogni gioco sarebbe un’opzione in più molto gradita da tanti giocatori. Tuttamiao, mi chiedo: ne abbiamo davvero bisogno?

Perché no

Possiamo vivere senza demo… è una domanda? I miei baffi non sanno scegliere con certezza. Eppur è così, a-mici dei mici, dall’alto della mia pelosità, Io, il Gatto senza Padrone, vi dico che possiamo tranquillamente vivere senza demo e già lo facciamo. Sento qualcuno che si domanda quale siano i lati positivi di questa graffiante cosa.

Innanzi-miao, una demo è una demo, perciò non rappresenta l’opera finita. Non è raro trovare demo pessime di titoli in realtà meritevoli. La prima impressione può essere fuorviante, qualora il gioco richiedesse di essere metabolizzato con calma. Per miao! Credete davvero di poter capire un gioco dopo averlo provato cinque minuti, dieci o magari anche venti? No, no, gattacci. No. No. Una demo può così rivelarsi controproducente. Un altro possibile neo sul pelo bianco delle demo potrebbe essere quello degli spoiler (NO AGLI SPOILER!). Una sezione esaltante inserita in una demo per far colpo e, meo, spoilerata prima di godersela nel gioco completo. Che tristezza.

Io, il Gatto senza Padrone, vi dico: i giocatori dovrebbero essere liberi di scegliere. Le demo vanno bene ma non sono un parametro sempre affidabile. Un’opzione aggiuntiva per capire se un gioco può piacere? Va mao, sì, ma al pari di quella che potrebbe essere l’opinione di un altro giocatore, di un recensore e, in alcuni casi, persino di un video di gameplay su YouTube. Provare un gioco per cinque o dieci minuti, spesso in pieno stato di sviluppo, può dimostrarsi penalizzante per tutti: giocatori, sviluppatori e distributori. Come provare i titoli nei negozi di elettronica o alle fiere, solo impressioni, spesso ingannevoli e troppo parziali per capire la reale qualità di un’opera. Tutta-mao, la curiosità è sacrosanta, io da gatto quale sono lo so bene, e se le demo possono accendere l’interesse verso un gioco, ciò è bellissimo. Solo non lasciate che lo spengano, potreste pentirvene senza nemmeno saperlo…

Le demo vanno bene per placare la propria curiosità senza lasciarsi andare in analisi premature, solo il gioco completo vi dirà la vostra verità” – Joker, il Gatto senza Padrone

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