Dead Space Remake a difficoltà Impossibile: tensione a mille!

Sin da quando ho deciso di cimentarmi nella modalità Impossibile di Dead Space Remake un pensiero si è fatto largo nella mia testa: non ho più l’età per queste cose. Voglio dire: oltre al fatto che potrebbe venirmi un infarto in qualunque momento, sono troppo vecchio per queste stronzate. Eppure, alla fine, sono riuscito nell’impresa di terminare il gioco a questa bastardissima difficoltà. Ecco allora una panoramica della mia esperienza con Dead Space Remake a Impossibile e qualche consiglio!

Maledetti bastardi

Ansia vieni a me

Dead Space Remake a Impossibile è l’essenza stessa di Dead Space: adrenalina e tensione sparate a mille. In cosa consiste questa modalità? Semplice (si fa per dire): la difficoltà è tarata su Difficile, ma c’è un ma; se si muore bisogna ricominciare il gioco dall’inizio. Il file di salvataggio, infatti, è uno e uno soltanto e alla morte viene cancellato. Si può salvare tutte le volte che si vuole, ma alla morte è Game Over. Ora, ho letto sul web che morendo a Impossibile il gioco tramuta il salvataggio a Difficile e che continuando a quella difficoltà (usando quello slot di salvataggio) è possibile ottenere lo stesso il trofeo legato alla modalità Impossibile. È vero? E io che ne so! Può darsi che fosse così prima di una patch. Allo stato attuale, non ho idea se questo escamotage funzioni oppure no, poiché ho completato la modalità Impossibile senza ricorrere a nessun tipo di trucco. Chi ha il PS Plus, infatti, può effettuare un backup del salvataggio sul cloud e utilizzarlo in caso di morte, rendendo il tutto molto meno ansiogeno. Non avendo il Plus, ho affrontato tale difficoltà senza nessuna rete di protezione. C’è solo una cosa che ho potuto fare… e qui arriviamo al primo consiglio.

Esci e ricarica

L’unico trucco che è possibile sfruttare è il seguente: mettere in pausa il gioco nei momenti di estrema crisi o quando si è quasi certi di stare per morire e tornare al menu principale. A quel punto basterà ricaricare l’ultimo salvataggio e proseguire da lì. Essendo che il gioco mette a disposizione molti punti di salvataggio, di solito non si perderà troppo tempo. Durante la mia prova avrò perso come massimo sette minuti in un caso o due, nulla in confronto a doversi rifare l’avventura dall’inizio. Quante volte ho usato questo trucchetto? Non tantissime in realtà, una decina o forse meno.

Atmosfera a pacchi

Dead Space mette il giocatore in perenne possibilità di morte. Tutto può risultare fatale: i necromorfi, ovviamente, ma anche l’ambientazione. Inutile dire che ho affrontato questa modalità con estrema concentrazione e che si è rivelata sin dai primi attimi carica di tensione. Ho vissuto le sette ore e mezza necessarie a completarla in costante tensione. Non scherzo. Anche a gioco spento l’ansia faceva capolino, pensando a quei momenti di panico che mi sarebbero aspettati una volta reinserito il disco nella PS5. Per questo ho cercato di portare a termine Dead Space Remake a Impossibile il più velocemente possibile.

Infami necromorfi che escono dalle fottute pareti

Una cosa che si nota a queste difficoltà alte è la precisione che richiede lo smembramento. Scordatevi la “facilità” dei capitoli originali, qui è richiesta molta più cura in quanto gli arti dei nemici vanno colpiti ripetutamente nello stesso punto per smembrarli in modo efficace. C’è un sistema di danno molto più fine e “tecnico”, che richiede appunto una precisione maggiore. E i bastardi sono duri a morire. Bisogna scaricare proiettili su proiettili per abbatterli, quindi vi lascio immaginare l’ansia nelle fasi in cui si è accerchiati. Ogni capitolo regala momenti letteralmente da cardiopalma. Non è quasi mai concesso rifiatare, non è possibile abbassare la guardia nemmeno nelle situazioni apparentemente più tranquille. Non si sa mai da dove sbucheranno i maledetti necromorfi.

Se volete dedicarvi alla modalità Impossibile e siete curiosi di ricevere qualche consiglio, beh, non c’è molto da dire: tutto dipende dalle vostre abilità e dal vostro sangue freddo, ma proviamo a fare una piccola lista. Quante volte ho affrontato questa difficoltà? Solo una. La prima prova è stata anche quella buona.

1) Uscite e ricaricate il salvataggio nei casi peggiori: questo metodo di cui parlavo poco fa è il vostro salvavita. Se avete sprecato troppe munizioni/medikit in uno scontro o state per essere fatti a pezzi, tornate al menu principale! Quante volte sarei morto senza questo trucchetto? Non lo so dire con certezza, ma di sicuro tre o quattro. Se invece avete il PS Plus e potete salvare i dati sul cloud la modalità Impossibile si dimostrerà, beh… molto meno impossibile. Nota: purtroppo su PS5 non è consentito salvare i dati di gioco su una chiavetta USB. In quel caso sarebbe stato mentalmente molto meno pesante.

2) La precisione è fondamentale: qui si fa sul serio. Dovete essere precisi nello smembramento. Colpite sempre gli arti nello stesso punto o rischierete di sprecare un sacco di munizioni. Se vi concentrate su un arto continuate su quello fino a reciderlo prima di passare a un altro. Facile a dirsi, un po’ più difficile a farsi nei momenti concitati.

Le volte in cui si viene afferrati dai tentacoli sono tra le più bastarde del gioco e portano a morte certa in caso di fallimento

3) Andate di stasi e di modulo cinetico tutte le volte che potete: avere una bella riserva di stasi è importante per affrontare al meglio i momenti peggiori in cui sarete attaccati da tanti necromorfi insieme. Evitate di sprecare munizioni usando al meglio gli elementi dello scenario come bombole di stasi e gli esplosivi (le ventole dei condotti sono ottime per tranciare i mostri così come i pezzi degli stessi). Sappiate che il capitolo 11 e il 12 sono i più infami a livello di quantità di nemici. Cercate di prepararvi al meglio per ogni situazione. E questo ci porta al prossimo punto.

4) Conoscete il gioco: il consiglio è quello di terminare Dead Space Remake almeno un paio di volte prima di intraprendere la difficoltà Impossibile. Sapere ciò che vi attende è un ottimo modo per prepararsi bene. Sembra banale, ma può veramente fare la differenza. Non spaventatevi troppo per certe fasi apparentemente ostiche e ricordatevi di calpestare i cadaveri fino a smembrarli nelle stanze in cui ce ne sono diversi: eviterete che vengano trasformati in necromorfi. Sapere anche come ammazzare al meglio ogni tipologia di nemico aiuta.

5) Fuggite, sciocchi: quando possibile, evitate i nemici. Correte senza guardarvi indietro o mettete in stasi qualche nemico e poi datevela a gambe per superare indenni o con pochi danni alcuni frangenti che altrimenti potrebbero farvi perdere molte munizioni. Se il gioco lo permette e avete il giusto spazio di manovra, insomma, fuggite! Difficilmente i necromorfi vi seguiranno dai condotti. Ovvio che dovete conoscere il gioco abbastanza a fondo da sapere quando è possibile una fuga “sicura”. Purtroppo, questa strategia non è applicabile molte volte. È un titolo costruito piuttosto bene che non concede di “barare” facilmente.

6) Restate calmi e concentrati: difficile, molto difficile. Per aiutarmi ho cercato di giocare in un ambiente più illuminato (di solito gli horror me li godo nelle tenebre assolute). Giocando di notte, però, c’è poco da fare… se non accendere una luce (ma io non l’ho fatto). Per l’audio ho usato delle cuffie. Se da un lato possono accrescere la tensione, dall’altra permettono di riconoscere meglio la provenienza dei suoni rendendo più facile capire da dove arrivano i necromorfi. In un paio di occasioni, tuttavia, mi sono ritrovato alle spalle una bella sorpresina: un nemico particolarmente silenzioso che voleva farmi fuori in stealth! Rischio infarto assicurato! Se vi agitate, comunque, sarà tutto molto più difficile. Fate affidamento sul fatto che potete tornare al menu principale in quasi ogni momento (e non per mettere ansia, ma se è partita l’animazione di morte non so se ciò sia possibile o meno, ma in quel caso potreste provare a tornare alla home della console e chiudere il gioco; non so dirvi se funziona perché non mi è mai capitato). In ogni caso, cercate di rendere le sessioni di gioco più confortevoli possibili per voi. Essere carichi e concentrati è ugualmente fondamentale. Dovete sapere quello che state facendo. Se vi mettete in testa un obiettivo perseguitelo. Per esempio, contro i boss mi sono preparato molto bene perché pensavo che sarebbero stati difficili. In realtà sono tutti abbastanza facili da abbattere, basta stare attenti e vigili. L’unico boss che mi ha fatto tornare al menu principale è stato l’ultimo, poiché nella fase finale prende Isaac con un tentacolo costringendoci a mirare in posizione capovolta, mentre si oscilla a destra e sinistra. È un frangente davvero stronzo, non riuscivo a colpire il punto debole del nemico e quindi dopo alcuni attimi di panico ho preferito ritentare per paura che mi uccidesse. Al secondo tentativo ce l’ho fatta!

Sono comunque piccole soddisfazioni

7) È fattibile: sappiate che non è una modalità… impossibile. In realtà è fattibilissima, soprattutto tenendo conto del punto 1. È più la questione mentale di morte permanente a rendere l’esperienza “traumatica”. Non abbiate fretta, giocate con calma, cautela, intelligenza e accumulate più risorse possibili per potenziare al meglio la tuta e le vostre armi preferite.

Alta tensione

Dead Space Remake a difficoltà Impossibile si è dimostrata una sfida ricca di tensione. Certo, qualunque titolo (anche il più colorato e allegro) se costringe il giocatore a non morire mai può portare ad alti livelli di ansia e tensione, a maggior ragione un’opera come Dead Space non può che accrescere queste sensazioni. È un’esperienza che va provata? Oddio, se ne potrebbe anche fare a meno, ma da fan si è rivelata comunque interessante e soddisfacente (per fortuna). Personalmente, l’ho trovata più difficile della modalità massima del primo Dead Space (che non aveva la morte permanente) e anche di quella massima di Dead Space 3 (che aveva la morte permanente, ma si rivelò piuttosto semplice da portare a termine; e poi in quel caso ero molto più tranquillo perché si potevano trasferire i dati su una chiavetta USB). La modalità Impossibile di Dead Space Remake se la gioca con quella Estremo di Dead Space 2, che era più difficile a causa del limite di soli tre salvataggi e mi mise a dura prova. Comunque sia, Dead Space Remake a Impossibile è stata una delle esperienze più ansiogene e tensive che abbia mai fatto. Non ho più l’età per queste cose. Rigiocarlo ora a difficoltà Medio è quasi come fare una rilassante passeggiata di salute!

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