Quanti preordinano ancora i giochi? Quanti comprano al day one? Non lo so, chissene. Di fare indagini o una discussione intelligente sulla questione non ho voglia e non ne sono nemmeno capace, quindi, come sempre, mi limiterò a dirvi come ho vissuto e come vivo la cosa sulla mia pelle. E sì, secondo me comprare al day one è ancora una cosa bella, buona e giusta, anche se lo faccio sempre meno.
Partiamo dai preorder
Anni fa, quando ero più giovine, prenotavo spesso e volentieri molti titoli. Praticamente tutti quelli che mi interessavano li prenotavo. Appena venivano annunciati, zac, già prenotati. Ora non mi capita praticamente più, tranne in rari casi, come quello di Fallout 4, che ho dovuto prenotare per forza per non farmi scappare la Pip-Boy Edition. Adesso, al massimo, prenoto su Amazon qualche giorno/settimana prima, di certo non mesi, e solo per pochi titoloni come Uncharted 4 o Zelda: Breath of the Wild, che è il gioco più longevo che ho giocato.
Già, perché come ho già detto, uno dei motivi per cui prenoto sempre meno è perché sostanzialmente compro sempre meno roba al day one. Perché?
Day one: sì o no?
Il perché non è che dovrebbe fregarvi più di tanto: semplicemente, rispetto al passato, sono più impegnato o il prezzo di lancio è troppo alto… o entrambe. E io voglio godermi un titolo nel migliore dei modi e nel migliore dei tempi, quindi aspetto il momento “giusto” per giocarmelo. Chiaro che se si tratta delle opere nominate poc’anzi il discorso decade: per quelli il momento giusto lo si trova sempre. Per affari miei, dunque, compro sempre meno al day one, e mi sta anche bene così (cerco comunque di recuperare un titolo quando è ancora fresco), tuttavia ammetto che mi piacerebbe poter comprare tutto e subito. E volevo arrivare proprio qui, cioè al perché il day one è una cosa bella, buona e giusta.
Per me è sì!
Per me il day one è importante. Godersi un gioco nel periodo di uscita è molto diverso dal farlo mesi dopo. Ovviamente dipende sempre dal gioco. Se non mi interessa poi molto posso anche aspettare, ma per robe come Zelda è fisiologicamente impossibile (l’ho già detto, no?). Dicevo: il periodo di uscita ha una sua magia. È quel momento in cui arieggia ancora l’aria di novità, quel momento in cui tutti, stampa e giocatori, parlano di quel gioco, quel momento in cui l’hype è ancora vivido per le strade delle città del mondo. È l’atmosfera da day one che rende tutto più bello, quando finalmente un gioco tanto atteso esce nei negozi e finalmente si inizia a vivere quel gioco insieme a tutti gli altri. È un momento speciale, un momento unico, che se perso non potrà essere recuperato. È un momento di festa, un po’ come Natale. Passati mesi o a volte solo settimane, la festa sarà finita e non resteranno che gli avanzi. Sì, se il gioco è figo resta figo, ma una bella cornice non fa mai male, no?
E poi c’è un’altra cosa che rende l’acquisto al day one una pratica buona e giusta: la “tranquillità” di girare in rete senza la paura di venire colpiti da improvvisi attacchi di cuore… causati da tipo qualche spoiler di stocazzo, per dirne una. Perché quando un gioco è fuori, è fuori, e non si scherza più. Girare sui forum, su Facebook, persino leggere news può nuocere alla salute. Magari lo spoiler te lo becchi lo stesso, ma più si aspetta, più il pericolo aumenta. E più si aspetta, più magari si passa del tempo su Internet invece che giocare e allora so cazzi!!! E non vi è mai capitato, per esempio, di non leggere un articolo o una news che si concentrava sul finale di un gioco perché ancora non lo avevate comprato? Beh, non è una bella cosa. Sei lì, che muori dalla curiosità, e niente, non puoi perché sei rimasto indietro con i “compiti”. Ti tocca aspettare. Che palle! Uno aspetta anni un gioco e… insomma! Magari tra una settimana muoio e non ho fatto in tempo a giocarmi il titolo per cui ho aspettato tanto. Cioè sarebbe proprio una fregatura. Mi è appena venuto in mente che non ho ancora comprato Outlast II. Giuro che nel giro di qualche giorno rimedio subito e poi torno qui per dirvi come è andata.
E allora sì, per me il day one rimane un qualcosa di fico. Se potessi comprerei tutto al day one. Sinceramente non so se in futuro avrò modo di tornare alle “origini” (nel senso di comprare più al day one) oppure no. Io spero dì sì, ma alla fine non è una tragedia. È un peccato, ma in fondo si può far festa anche da soli… almeno finché si è vivi.
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