Avvalendomi come sono solito fare di accurati metodi scientifici comprovati da studi e ricerche tenute nei laboratori delle avanzate università del Massachusetts, sono qui oggi per dimostrarvi come è possibile giudicare un gioco dalla copertina senza alcun bisogno effettivo di testarlo con mano, occhi od orecchie. Quindi mettetevi comodi e prestate ascolto ai miei suggerimenti, e alla fine di questo articolo anche voi sarete in grado di giudicare un gioco dalla copertina! Non vi preoccuperete più quando qualcuno vi chiederà informazioni od opinioni su un titolo di cui non conoscete nemmeno l’esistenza, vi basterà dare un’occhiata alla copertina per intavolare una discussione dettagliata sul gioco in questione.
Prima regola: guardate la copertina
La prima regola per giudicare un gioco dalla copertina è guardare la copertina. Dovete guardarla senza prestarci troppa attenzione. Lasciate che siano le sensazioni a prendere il sopravvento in modo da carpirne l’atmosfera. Se l’immagine vi provoca frustrazione, noia, disgusto, dissenteria o altre emozioni negative sarete già a buon punto per capire che si tratta di un gioco di merda. All’opposto, emozioni positive quali gioia, eccitazione sessuale, divertimento sono indice di buoni titoli. Si tratta infatti di un innato senso che l’uomo ha sviluppato nel corso dei millenni. Basta una sola immagine per guidarci verso ciò che vogliamo e dirci se vale la pena proseguire o no.
Seconda regola: il logo
Il logo del titolo del gioco ci dice molto del gioco stesso. Analizzatelo nel dettaglio per capire di che genere di esperienza si tratta. Un logo poco curato, che sembra essere stato realizzato da Gino con Word, è un chiaro sintomo che nemmeno chi si è occupato del “marketing” crede nel progetto.
Terza regola: i dettagli
Ci sono personaggi di schiena (ma non è detto) che occupano la quasi totalità della copertina, magari con armi da fuoco in mano? Si tratta quasi certamente di giochi che hanno solo uno scopo: uniformarsi alla massa per vendere quante più copie possibili agli sprovveduti bimbiminkia. Osservate al microscopio ogni minimo elemento inserito nella cover. Dopo un’attenta analisi potrete giungere a conclusioni quali: longevità, tipo di gameplay e storia.
Un esempio concreto: la copertina di The Last of Us
La calda luce del tramonto o dell’alba pare suggerire uno stato di transizione che potrebbe culminare presto con un cambio di registro: dalla calma alla lotta per la sopravvivenza (rappresentata, ad esempio, dall’oscurità e pericolosità della notte in agguato). La copertina trasmette quiete ma allo stesso tempo tensione e malinconia, con i personaggi sull’attenti e dallo sguardo provato. Le emozioni che arrivano sono intense.
Il logo non sembra essere stato curato nei minimi dettagli. Risulta infatti minimalista. È un po’ sporco. Forse andava lavato un po’ meglio. Sto scherzando, in realtà avrebbe dovuto essere più sporco per accentuare il contrasto tra bianco e nero (nessun riferimento al colore della pelle), il bianco della speranza sporcato dalla brutalità del brutto e sporco mondo post apocalittico.
Si notano i due personaggi immersi con le gambe nell’acqua. Cosa significa? Che il gioco è lento, come se si stesse camminando nell’acqua. Si procederà dunque in modo impacciato. Si capisce anche che l’acqua sarà un elemento che ritroveremo spesso nel gioco in sezioni inutilmente tediose. Lo sguardo dei due personaggi, rivolto verso di noi, come per dirci, “Minchia guardi?”, è in realtà un grido di aiuto, una richiesta: “Guardaci le spalle che noi non abbiamo la più pallida idea di cosa cazzo stiamo facendo”. Vediamo poi che l’uomo punta la pistola nell’acqua come per… no, questo non ha effettivamente senso (forse ha dei disturbi mentali o voleva fare un buco nell’acqua, ma la risposta più probabile è che volesse solo fare il figo con un’arma in mano); mentre la ragazzina ha un fucile più grosso di lei che ci fa capire che è dovuta crescere troppo in fretta.
Dunque: la longevità si assesterà su livelli molto buoni vista la lentezza dell’incedere (potrei stimare un 15 ore); il gameplay, lineare come la strada tra i palazzi, vedrà il giocatore esplorare ambientazioni con grattacieli fatiscenti ricoperti di erba, girare nell’acqua e guardare tramonti evocativi. Si useranno armi da fuoco. La storia vedrà l’uomo (davanti alla bambina e più distante) proteggere la ragazza che però essendo più vicina alla nostra visuale sarà il vero personaggio a cui voler bene. La luce sullo sfondo ci dà speranza e indica che i due protagonisti potranno raggiungere un qualche tipo di salvezza e non morire. Infine, notiamo che è un’esclusiva PlayStation quindi si tratterà senza dubbio di un gioco fichissimo.
Recensioni veloci
COD: Ghosts – il personaggio si copre gli occhi per nascondersi. È un fantasma pronto ad uccidere (notare la fisionomia da duro).
Brotherhood – Il protagonista fa il doppio dito medio ai personaggi del multiplayer sullo sfondo. O forse li fa al giocatore.
Fallout 3 – un individuo si fa un aerosol per purificarsi dalle scorie radioattive di un mondo apocalittico.
Dead Space – quando si dice “Dammi una mano”. La copertina ci mostra cosa succede quando la dai (sempre la mano eh) a persone disperse su una astronave nello spazio: ti prendono anche il braccio!
Dovete giudicare un gioco senza averlo giocato e non avete sottomano YouTube? Non potete guardarvi dei bei video per farvi un’opinione approfondita del gioco? Adesso sapete come fare. Vi basterà uno sguardo alla copertina e nessun titolo avrà più misteri. Potrete fare vedere a tutti che ne sapete proprio a pacchi! Ora potete ringraziarmi condividendo l’articolo.
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Divertente ma di meno parolacce