A-mici dei gatti miei, quante volte abbiamo assistito alle critiche verso la massa da parte di omuncoli che si credono gatti di élite? Un miaone di volte! La massa è barbara, la massa non capisce niente, la massa è stupida e compra giochi di merda, guarda film del CATzo e legge i libri di Fabio Volo. Mao, è davvero così?
La massa siamo noi
Sorseggiavo la mia solita scodella di latte mattutina, mentre i miei baffi vibravano al ritmo della mia lingua increspata sulla soffice coltra bianca del liquido. Il movimento armonico del latte si rispecchiava nei miei lucenti occhi. Fu in quel momento che una terribile verità penetrò dentro di me come i denti di qualche malato gattaccio di periferia in vena di rissa. Il latte fuoriuscì dalla scodella, i miei baffi si piegarono all’ingiù e le mie pupille si dilatarono in modo sconcertante, perché la verità è che la massa siamo noi.
Ovviamiao? Nein! Ognuno di noi è la massa di qualcosa eppure nessuno crede di esserlo. Crediamo tutti di essere migliori, superiori, meno superficiali degli altri. Ci sbagliamo. Siamo tutti uguali, come i cinesi o come i gatti bianchi o quelli neri o quelli rossi. Indistinguibili, una massa di gatti, animali e persone. La prospettiva è il segreto, il punto di vista felino. Magari tu che leggi sei un giocatore accanito, che ripudia i gusti della massa ma allo stesso tempo ti diverti con l’ultimo blockbuster cinematografico insieme a tutti gli altri cerebrolesi della tua specie. Puoi essere esperto di una cosa e un completo ignorante in un’altra. Per dindiri-miao, riesci a seguire i miei peli? Noi siamo la massa criticata da qualcun altro.
La massa è davvero una cosa brutta?
Riportiamo la discussione sui baffi giusti. Quali baffi? Quelli dei videogiochi ovvia-miao! Siamo davvero sicuri che la massa sia il male assoluto? Dall’alto della mia pelosità, vi dico: no, la massa non è un reale problema. Lo sono più gli hipster saccenti che vogliono elevarsi sopra i gusti degli altri, porco cane! Il bisogno di esclusività, di sentirsi parte di qualcosa di speciale e circoscritto annebbia le mente degli umani.
Per questo molti rimpiangono i bei tempi andati, quando i videogiochi erano roba per veri nerd, roba per pochi, non come oggi. I tempi cambiano, non in meglio, non in peggio. Cambiano e basta. E un indie conosciuto solo da un gruppetto di nerd (che fa tanto fico) non è automaticamente migliore dell’ultimo AAA, non lo è quasi mai. I giochi di oggi sono facilissimi? Colpa della massa. I giochi di oggi sono tutti delle commercialate? Colpa della massa. Non ci sono più i giochi di una volta? Colpa della massa. Ci sono solo sparatutto? Colpa della massa. I giochi sono tutti uguali? Colpa della massa. E potremmo continuare per ore ma onestamente mi sta salendo la voglia di sonnecchiare un po’, quindi sarò breve.
La risposta è no
No, i giochi non sono sempre più facili, non sono tutti delle commercialate, non ci sono solo FPS e non sono tutti uguali o schifezze. Ma(o) soprattutto la colpa non è della massa. Forse molti distributori non si arrischiano a produrre titoli troppo diversi, preferendo seguire i gusti che vanno per la maggiore, dopotutto i giochi costano troppo per rischiare. Non è per forza di miao un male. I “nerdoni” continueranno ad avere titoli fatti per loro (anche indie), mentre la “massa” avrà i suoi Call of Duty annuali. Il videogioco è ormai un prodotto di massa? Forse non ancora del tutto eppur ciò non è un male. I blockbuster possono macinare soldi utili per produrre cose più di nicchia e sperimentali (Ubisoft lo fa), possono nascere collaborazioni con altri settori dell’intrattenimento (come il cinema), gli orizzonti si possono allargare e il medium può crescere in ogni senso. L’apertura del mercato verso la massa fa solo bene. Evoluzione, altrimao saremmo ancora fermi agli anni ’80. A qualcuno farebbe piacere? Beh, può sempre darsi al retrogaming senza rompere le uova ai mici che si divertono con i capolavori di oggi (a proposito: cos’è un capolavoro?).
Io, il Gatto senza Padrone, vi dico: dividere il pubblico tra massa e veri appassionati può essere un errore, così come dividere i giochi in ‘per la massa’ e ‘per gli hardcore’. Ci sono giochi belli e giochi brutti, che siano concepiti per la massa o per la nicchia, non ha molta rilevanza.
“La massa siamo noi” – Joker, il Gatto senza Padrone
LEGGI ANCHE
– La leggenda della console unica
– E3: ne abbiamo ancora bisogno?
– Retail o digitale?