È ufficiale: Dead Space tornerà sotto-forma di remake e solo per PC e console di nuova generazione (quindi devo trovare il modo di comprarmi al più presto possibile almeno una PS5). E proprio in questo periodo, sarà anche per i rumor che circolavano, mi è tornata un po’ la fissa di Dead Space e mi sono reso conto di non averne mai parlato qui sul blog, se non con alcuni accenni qua e là (tipo qua). Eppure, Dead Space è una delle mie serie preferite di sempre. L’ho sempre saputo, ma me ne rendo conto così bene e così lucidamente proprio adesso, dopo tutti gli anni che sono passati dall’uscita del primo e del terzo capitolo. Mi rendo conto chiaramente che amo Dead Space perché dopo l’annuncio di un remake mi sale l’hype. Me ne rendo conto perché la voglia di ammazzare necromorfi ogni tanto fa sempre capolino. Me ne rendo conto perché parlare della serie, vederla, sentire solo il suo nome, ancora oggi… mi esalta. Se non è amore questo.

Ma con Dead Space fu un po’ amore a prima vista. Lo recuperai penso non molto tempo dopo l’uscita, credo fosse l’estate del 2009. Il caldo, l’afa, la stanza avvolta dall’oscurità, un’esperienza impagabile! Io non ero ancora molto avvezzo all’horror, nel senso che non era un genere che mi attirava, ma con Dead Space decisi di provarci sul serio. Si può dire che Dead Space mi ha aperto un po’ al genere survival-horror, per quanto la diatriba su cosa sia survival e cosa sia horror resti sempre aperta (L’Alieno ne parlò in passato in un articolo proprio dedicato alla serie Visceral). L’atmosfera era qualcosa di eccezionale e i necromorfi restano uno dei migliori nemici mai apparsi in un videogioco (e forse non solo). La USG Ishimura è una location entrata di diritto nell’immaginario collettivo. In questo momento di esaltazione avrei solo elogi da fare. E se volete, su SpazioGames.it trovate un mio articolo su Dead Space. Ho proprio un gran bel ricordo del gioco. Mi piacque così tanto che comprai anche Dead Space: La Forza Oscura, lungometraggio animato che ho guardato e riguardato. Il film non era malvagio, diciamo, ma non poteva di certo competere con il videogioco.
Aspettai con trepidazione l’uscita del secondo capitolo. E Dead Space 2 mi prese ancora di più: migliorò e limò alcuni aspetti del predecessore mantenendo quasi intatta l’atmosfera e aggiungendo un po’ di spettacolarità. Eccezionale. Uno dei migliori titoli a cui ho giocato in vita mia. Ottimo anche Dead Space: Extraction, spin-off su binari che mi godetti prima su Wii e poi su PS3.

Passando all’anello debole, Dead Space 3, furono in molti a lamentare un netto calo qualitativo e una deriva shooter. Insomma, Dead Space 3 fu accolto in modo abbastanza contrastante, ma per quel che mi riguarda rimane un buon capitolo della serie. Il meno riuscito? Probabilmente sì, ma l’ho rigiocato comunque moltissime volte (forse anche più del primo) e per quanto non mi esalti come i primi due, resta una degna conclusione… anzi, no, aspettate, quale conclusione? Nessuna, infatti, visto che EA fece uscire un DLC (di cui potete trovare la mia recensione su SpazioGames) che praticamente era il vero (non) finale di Dead Space 3. Una manovra di merda e sempre condannabile, ma che spalancava le porte proprio a un Dead Space 4. E io in Dead Space 4 ci credo ancora. È vero, Visceral Games non c’è più, ma questo non significa che un quarto capitolo non possa essere realizzato. Il fatto che un remake dell’originale sia in arrivo lascia davvero ben sperare per un vero e proprio ritorno della serie. Diciamocelo: sono abbastanza esaltato anche per questo, non tanto per il remake, ma per quello che potrebbe significare. Il successo di questo rifacimento potrebbe spingere EA a finanziare, finalmente, Dead Space 4. Io ci voglio credere. Quindi mettete da parte i soldi per il remake e compratelo appena esce!
Ma cosa possiamo aspettarci dal remake? Sinceramente non saprei. Sono comunque passati oltre dieci anni dall’uscita dell’originale e chissà quanto ancora dovremmo aspettare prima di mettere mano sul rifacimento. Il gameplay può sicuramente essere rifinito, nei controlli, nelle meccaniche e magari inserendo sezioni inedite e altri varianti nemiche. Difficile fare previsioni, visto che i titoli della serie risultano più o meno godibili anche oggi, toccherà aspettare di avere maggiori informazioni. Tuttavia, una cosa è certa: ho voglia di giocarlo, anzi, di rigiocarlo, anche solo per godermi una veste estetica next-gen e un’illuminazione completamente nuova. Insomma, Dead Space sta tornando e per oggi direi che possiamo essere contenti così.
E ora cuccatevi i miei video “omaggio” alla serie!
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